Martin Mayes “Massi Erratici”

Martin Mayes “Massi erratici” 

Martin Mayes, Massimiliano Dragoni, Carlo Spiga

Massi Erratici è un progetto per la Sardegna che coinvolge tre musicisti che non si conoscevano: Martin Mayes, Massimiliano Dragoni e Carlo Spiga. Una sfida che parte dal testo “Stardust” di Mayes (pubblicato dal Bloomsbury nel 2021): riflessioni sugli strumenti da segnale, sul rumore e sul rapporto dei bambini con i suoni, esplorando le esperienze con il corno delle Alpi, la lettura delle ricerche di Layne Redmond sul tamburello e l’ascolto dei campanacci della famiglia Floris di Tonara.

“Massi Erratici” vuole essere un progetto di collaborazione e di creazione tra tutti e tre i musicisti, in un cammino danzante tra note on-the-road e suoni off-the-road. Le launeddas si collocano principalmente nelle pianure del sud della Sardegna; il corno delle Alpi negli alpeggi di alta quota delle Alpi; le campane – arrivate in Europa dall’Asia – collegano la terra con il cielo. Sono tre strumenti antichissimi, spesso definiti “arcaici”, tuttavia le esperienze concertistiche, e soprattutto quelle laboratoriali con i bambini, continuano a mettere in evidenza quanto siano sempre vivamente attuali, poiché entrano in una relazione profonda con i nostri corpi, fino agli abissi delle nostre viscere.

Il forte desiderio di creare un progetto per la Sardegna affonda le sue radici nel 1988, in occasione di un concerto di Six Mobiles per Time in Jazz a Berchidda: l’anima scozzese viandante di Mayes ha respirato nei paesaggi sardi un miscuglio inebriante di forestiero e familiare.

Nel titolo risiede la curiosità di indagare i rapporti tra l’essere umano e la geologia: una curiosità che prende slancio anche dalla collaborazione con la Carovana dei ghiacciai di Legambiente e, in particolare, dalla vita di quelle rocce gigantesche spostate dai ghiacciai in luoghi lontani e avulsi. Quasi a dire: i massi erratici siamo proprio noi.

Martin Mayes

Corno, corno delle Alpi, conchiglia e corni pastorali

 

Il City of London Festival l’ha descritto come “Architetto dell’immaginazione musicale”.

Nato in Scozia, ha studiato musica all’Università di York (Inghilterra) e ha iniziato la carriera nell’ambiente sperimentale della Londra degli anni 70 facendo concerti, performance e teatro di strada e sviluppando un approccio eclettico e multi-disciplinare alla musica.

Abita a Torino dal 1982.

È attivo da più anni in progetti propri e in collaborazioni inusuali che affrontano diversi aspetti della vita. Con un approccio affabulante, esplora le potenzialità musicali degli spazi e degli oggetti utilizzando l’improvvisazione per fare affiorare le particolarità, le bizzarrie e le irregolarità dei suoni e della musica.

Ha suonato in vari progetti di CECIL TAYLOR – pianista americano e uno dei fondatori del free jazz – e di DAVID JACKSON – sassofonista del gruppo rock Van de Graaf Generator.

Negli anni ’80 è stato membro del SIX MOBILES di Roberto Ottaviano.

È stato membro fondatore nel 1990 dell’ITALIAN INSTABILE ORCHESTRA, uno dei più importante big band di jazz creativo. L’Instabile ha suonato per i festival più importanti del mondo e nel 2005 Mayes, insieme al management Serious Music, l’ha portato in Inghilterra per un tour di 5 concerti per il prestigioso Contemporary Music Network dell’Arts Council of Great Britain.

Nel 1997, a Hellerau, Dresda (Germania) ha creato, con il regista di teatro Carsten Ludwig, SCHUBERTECHO, un progetto sul Winterreise di Schubert che ha coinvolto cantanti solisti in pensione dell’Opera di Dresda, un coro dilettante e un quartetto strumentale.

Nel 2004 è stato commissionato dal City of London Festival per creare e realizzare “A TALE TOLLED”, un ciclo di 3 concerti in solo nella chiesa storica St Mary-le-Bow.

Dal 2008 al 2013 è stato il musicista scelto per il VIAGGIO SULLE OROBIE, progetto multidisciplinare di trekking di 4 giorni che radunava alpinisti, artisti, scienziati e atleti.

Nel 2010 su commissione di COLOURSCAPE – progetto inglese di sculture di colore e luci – ha creato il progetto HOW TO SHOUT AND BLOW HORNS per 5 suonatori di corni e corni delle alpi, un progetto che è stato portato anche in Finlandia e ai Suoni delle Dolomiti.

Dal 2008 al 2013 è stato il musicista del VIAGGIO SULLE OROBIE, progetto di 4 giorni che radunava alpinisti, artisti, scienziati e atleti.

Nel 2016 l’azienda CANNON di Varese, leader nel settore di progetti per i materiali sintetici, l’ha scelto come portavoce musicale per la loro rappresentanza alla Fiera Internazionale a Düsseldorf.

Nel 2019, su commissione del Torino Jazz Festival, ha co-creato FIATI con l’attore Oliviero Corbetta e, su commissione di Chamoisic, IL VIAGGIO CHE È IN TE con lo scrittore Gian Luca Favetto.

Dal 2019 collabora con Legambiente per la CAROVANA DEI GHIACCIAI e nel 2022 è stato nominato uno dei Testimonial del progetto.

Nel 2021 ha presentato “ESODO”, concerto in solo commissionatogli dal Fano Jazz Festival.

Nel 2023, per il Trento Film Festival, ha co-creato con il gruppo folk-rock valdostano L’Orage le musiche per ARRAMPICARSI ALL’INFERNO – l’alpinismo al tempo della crisi climatica, evento condotto da Luca Mercalli con la partecipazione di famosi alpinisti.

Il 2023 ha visto l’avviarsi di un nuovo progetto con il pianista Emanuele Sartoris dal titolo “MUSICA E MEMORIA” con un programma che spazia tra canzoni francesi ed inglesi di inizio novecento e composizioni originali.

Dal 2004 a tutt’oggi fa parte dell’equipe di artisti di Torino della fondazione internazionale MUS-E creata dal violinista Yehudi Menuhin. 

Nel 2020 è uscita la sua prima pubblicazione accademica: il saggio STARDUST per il libro THE AESTHETICS OF IMPERFECTION curato da Andy Hamilton (Università di Durham, Inghilterra) e Lara Pearson (Max Planck Institute for Empirical Aesthetics di Francoforte, Germania) per l’editore Bloomsbury. STARDUST.

È tornato al festival di Newcastle nell’ottobre 2023 per una nuova conferenza di Andy Hamilton del titolo ART AND ENTERTAINMENT per presentare A WORLD OF PLAY. Collegandosi a scritti dell’etnomusicologo sardo Nicola Spanu sui riti e tradizioni musicali e sonori della Sardegna ha esplorato come il suo lavoro non vede confini tra i eventi musicali e i laboratori con i bambini.

Nel gennaio 2024 è uscita una lunghissima intervista su Musica Jazz.

 

Massimiliano dragoni

Campane, salterio, dulcimelo, percussioni

 

 Percussionista, polistrumentista, laureato in Filosofia, Storia della Filosofia Medievale applicata Storia della Musica Medievale e Rinascimentale, specializzato in musica antica -Medioevo, Rinascimento e primo Barocco- e musica della tradizione orale europea. Per la ricerca, si occupa del rapporto tra cultura orale e scritta e tra musica antica e filosofia, specializzandosi in particolar modo sulle opere di Boezio e Jacobus da Liegi. Ha frequentato corsi di specializzazione in Italia e all’estero, (teoria, paleografia musicale, prassi esecutiva, filologia, Filosofia della musica, ricerca etno-musicologica…), tra questi: Università degli studi di Perugia, Conservatorio di Pesaro, Centro di musica antica di Ginevra, HEM di Ginevra, Scuola Civica di Musica di Foligno – Pg, Fondation Royaumont – Fr, Scuola Interamnense di Roma, L’Aquila-musica antica, Corsi di musica antica di Urbino, Corsi di musica tradizionale di Modena, Centro studi Ecòle Britten- Perigeaux, Conservatorio Grecanico.

Iscritto al programma del Dottorato di ricerca in Musicologia dell’Università di Tour (Fr).

Dal 1996, svolge un’ampia attività concertistica in Italia e all’estero con numerosi ensemble.

Direttore artistico del Festival Musica dalla Torre di Marciano della Chiana e collaboratore delle stagioni musicali del Museo della Cattedrale di San Rufino di Assisi, Co-direttore artistico del Festival DeMusicAssisi. Come docente, collabora con il Centro di Musica Antica di Ginevra (CMA, CH), Conservatorio di Mantova, Università Uni-mail (CH), Libera Università Popolare dell’Umbria, Università degli Studi di Perugia, Conservatorio di Latina, Centro Studi Adolfo Broegg – Pg, Incontri sulla musica della tradizione orale “Umbria tradizioni in cammino” -Sonidumbra, Fondazione Giorgio Cini (Venezia), Conservatorio di Banskabistritza (Rep. Ceca), Liceo Musicale di Arezzo, Ecòle Britten (FR), Fondation Royaumont (FR). Co- fondatore dell’Accademia di Arti Antiche Resonars di Assisi specializzata nella didattica della musica antica. Socio della cooperativa Officine della Cultura di Arezzo, con la quale collabora nella produzione musicale e teatrale. Vice -direttore dell’Orchestra multietnica di Arezzo. Fondatore e presidente dell’Associazione Ritmi Aps. 

Ha inciso dischi per numerose case discografiche.

 

CARLO SPIGA

Launeddas

 

Parallelamente all’attività di artista visivo con l’associazione Cherimus, Carlo Spiga ha intrapreso un percorso di ricerca musicale multidisciplinare, in giovane età come batterista di  numerose formazioni rock e metal dell’isola (Erika, Icy Steel, Atro, per elencarne alcuni) per poi approdare allo studio delle launeddas con il maestro Renzo Zucca, attraverso le quali inizia un viaggio di riscoperta della musica sarda, alla ricerca delle sue radici più profonde, tracciando un minimo comune denominatore tra contesti musicali diversi.

Dal 2012, con lo pseudonimo di Makika (alter ego incarnato in una vecchia chitarra), Carlo Spiga unisce le diverse esperienze musicali e reinterpreta il patrimonio musicale sardo mettendolo in relazione con sonorità diverse, dalla tradizione siberiana al metal, dalla drone music alle complesse strutture ritmiche della musica africana, riducendo questa ricerca in composizioni acustiche ed elettroacustiche.

Partendo dalla tradizione del bàsciu e contra campidanese Carlo Spiga inizia lo studio del canto gutturale che lo porterà a esibirsi con le sue personali reinterpretazioni del repertorio sardo sino al primo festival internazionale Xöömei in the Center of Asia, nella Repubblica di Tuva in Russia.

Nelle sue esibizioni dal vivo Carlo Spiga suona: chitarra, sampling, voce gutturale, trunfas,  nastri magnetici, launeddas e electroneddas, batteria e percussioni.