Chiudiamo un anno di Obiettivi raggiunti

 IL 2022 SI CHIUDE CON OLTRE 60 CONCERTI
NELL’ISOLA E NEL MEDITERRANEO

 

Insulae Lab – Centro di Produzione Musica, con la direzione artistica di Paolo Fresu, ha il suo quartier generale a Berchidda, ma la musica lo porta oltre i confini del territorio sardo, fino alle coste di Malta e della Corsica, passando per molte regione d’Italia. Continua imperturbabile la sua rotta attraverso il mar Mediterraneo, ricco di sogni e fiero delle idee dei suoi grandi primi attori sulla scena; non cessa di plasmare produzioni originali e ospita nuove realtà, proponendo alla platea arte che mescola innovazione e tradizione.

Si conclude il primo anno di attività, consumatosi in verità negli ultimi 4 mesi del 2022. È una storia da raccontare e sicuramente da ripetere. Sono tante storie: sono quelle dei protagonisti di questo sogno che diventa realtà, il primo centro di produzione di musica jazz in Sardegna e in tutto il sud d’Italia.

«Bilancio? Per questo primo anno, estremamente positivo. Siamo partiti a settembre, abbiamo svolto tutto il programma, annuale (!), come il Ministero ci chiedeva e abbiamo quindi organizzato e realizzato più di 60 concerti, non soltanto sulla nostra isola, ma anche sulla penisola e in tutto il bacino del mediterraneo.

Soprattutto però, abbiamo dato vita a ben 9 produzioni originali, aventi come protagonisti musicisti e musiciste provenienti da tutte le isole mediterranee», dice il nostro direttore artistico Paolo Fresu durante un’intervista per La Nuova Sardegna. E continua, nel solco del “primo” Centro di Produzione del Jazz del sud Italia: «Ne siamo molto fieri. Il progetto si consuma a Berchidda, ma si sviluppa in tutta la Sardegna. Musicisti che non si conoscevano fra di loro si sono conosciuti nel Logudoro, hanno vissuto per qualche giorno a Berchidda e hanno prodotto nuovi progetti musicali che oggi già girano per il mondo e si fanno ascoltare».

Il 2022 si chiude davvero in bellezza con un totale complessivo di 62 concerti fra cui ben 41 repliche di 9 produzioni originali e 21 eventi ospitati. Dai paesi alle città sarde, dai conservatori alle scuole di musica, dai teatri ai jazz club, sino ad arrivare a Roma, Firenze, Pescara, Catania, Malta e, anche, la Corsica.

«Continueremo a lavorare per altri due anni, tempo che ci permetterà di operare con maggiore serenità sin da gennaio: 10 nuove produzioni nel 2023, con alcuni progetti legati ai plurilinguaggi e quindi all’esplorazione del mondo del Jazz, della musica etnica e della musica popolare del Mediterraneo, ma anche ai punti di contatto fra linguaggi diversi che raccontano alcuni degli aspetti principali della nostra Isola» continua Paolo Fresu.

E conclude: «Dice quanto lavorare nei piccoli paesi è fondamentale per la creatività e per ridare linfa vitale a questi luoghi. E ancora nuove professionalità che si sviluppano e si creano. Un percorso che vogliamo continuare a sviluppare negli anni in relazione a realtà esistenti in Sardegna come i grandi festival e il Centro di Produzione Danza di Cagliari. Un dialogo perenne e costante con chi si occupa di arte e di cultura, con chi può offrire qualcosa di prezioso, importante e unico ai nostri territori».

Non si può che essere d’accordo e continuare a credere in questo progetto, che non rende fieri solo l’organizzazione di questo centro, ma rende orgogliosa anche l’intera comunità che vi gravità. Un’esperienza arricchente sotto molti punti di vista, il cui filo conduttore è sempre la musica: mezzo e fine. 

 

62 concerti, 9 nuove produzioni, un centinaio di artisti e artiste che hanno lavorato, prodotto, suonato, creato. Più di 1000 giornate lavorative all’attivo, moltissime le maestranze coinvolte. Chiudiamo dunque questo 2022, con l’auspicio che il 2023 sia all’altezza del precedente e, magari, lo superi.