Gabriele Mirabassi Trio

“Attenzione col tubarone! Il brasile degli Italiani”

Gabriele Mirabassi, Cristina Renzetti, Roberto Taufic

Adorinan Barbosa, compositore cantante e attore, vero e proprio fondamento dell’identità di San Paolo, riempie i suoi famosi sambas di espressioni prese dall’italiano parlato dai milioni di emigranti nostri arrivati come lui nel sud-est brasiliano.

Nel suo famoso “Samba italiano” canta così: “Gioconda, piccina mia / va’ a brincare nel mare nel fondo / ma atencione col tubarone”.

L’italianizzazione della parola tubarão (squalo) in tubarone, dal suono quasi infantilmente surreale ci parla invece di una storia infinita, allo stesso tempo antica e di stringente attualità, forse l’essenza stessa dell’umanità. Quella delle masse di uomini che si spostano per il mondo e così facendo (parafrasando Erri De Luca) spostano il mondo.

Il racconto odierno sull’emigrazione, drammaticamente appiattito sulla terribile contingenza del fenomeno tende ad indugiare sugli aspetti più immediati, visibili e poco su cosa questa massa di persone in movimento porta con sé. Non è al contenuto delle iconiche valige di cartone trascinate dai nostri nonni che partivano per la “Merica”, né a quello dei piccoli zainetti che vediamo indosso a chi arriva da noi ai nostri giorni che stiamo pensando, ma al bagaglio più pesante e prezioso che tutti portano con sé: immagini tradotte in parole e tenute insieme in strutture grammaticali che evidenziano visioni del mondo, psicologie, codici di comportamento, insomma una lingua che ci definisce, ci forma, ci fa quello che siamo, ci supporta il pensiero, l’immaginazione e gli affetti, tanto che non siamo noi a possederla, ma lei ad esserci Madre.

Carlo Magno, che ne parlava molte, incluso l’arabo, diceva che sapere una seconda lingua equivale ad avere una seconda anima.

Per questo, il trio partendo dal forte dato biografico che ci accomuna e che rimanda allo stretto contatto con il Brasile, musicale e non solo, dopo i lavori Correnteza, sulla musica di Jobim, e Agreste, sulla musica dell’ “interior” brasiliano, propone un nuovo repertorio incentrato sul rapporto a doppio filo che storicamente lega l’Italia al Brasile. Canzoni dei grandi Italo-brasiliani storici e contemporanei, traduzioni di canzoni italiane in portoghese e viceversa e canti dell’emigrazione italiana rappresentano il cuore del lavoro.

L’intento è strettamente autobiografico. Cristina ha vissuto anni a Rio de Janeiro dove ha cominciato la sua carriera musicale, Gabriele collabora da due decadi con grandi musicisti brasiliani e ha passato tantissimo tempo con loro sia in Europa che in Brasile, Roberto a Natal, nel nordest brasiliano ci è vissuto fino alla maggiore età, prima di trasferirsi in Italia. Sulla nostra pelle abbiamo imparato per primi a fare attenzione col tubarone, che come il Colombre di buzzatiana memoria, non è né più né meno che la rivelazione della nostra seconda anima

GABRIELE MIRABASSI

CLARINETTO

 

CRISTINA RENZETTI

VOCE

 

ROBERTO TAUFIC

CHITARRA